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Distorsione caviglia – bambini

Domanda:

Mio figlio ha subito una distorsione alla caviglia. Cosa mi consigliate di fare e cosa invece è da evitare?

Risposta:

Chi di noi non ha mai subìto una distorsione alla caviglia da bambino o da grande? Se ad oggi non ti è mai successo, beh, devi ritenerti davvero molto fortunato!

Infatti, la distorsione alla caviglia (comunemente detta “storta”) è decisamente tra gli infortuni più comuni che si possano riscontrare, basti pensare che in Italia ogni giorno si verificano circa 10mila casi.

Questo evento traumatico può avvenire in due modi: in eversione, ossia quando il piede ruota verso l’interno; in inversione, quando invece si orienta verso l’esterno.

Si tratta di un incidente molto comune perché alle volte basta soltanto appoggiare male un piede in terra per subire una distorsione più o meno grave, per non parlare poi di chi pratica sport di movimento sia all’aperto che al chiuso, casi in cui il rischio di distorsione è purtroppo sempre dietro l’angolo, incrementato anche dalle superfici di allenamento non sempre buone, anzi, troppo spesso con presenza di avvallamenti o sconnessioni varie del terreno. È bene poi specificare che una distorsione è, in generale, più probabile durante attività a bassa velocità, ad esempio camminando o al massimo correndo.

Distorsione caviglia – bambini

Questo discorso riguarda tutta la popolazione, ma parlando nello specifico dei bambini, il rischio diviene ancora più alto in quanto, soprattutto con la bella stagione, questi giocano ovviamente più spesso all’aperto e non è raro che possa capitare una brutta caduta. Per fortuna non sempre la caduta porta a delle conseguenze, ma alle volte ci può essere una distorsione o peggio una frattura. Nel dubbio, vediamo è molto utile sapere come ci si dovrebbe comportare.

Anzitutto, i sintomi provocati da traumi di questo genere sono vari, motivo all’origine di una certa confusione nei pazienti e spesso di un’interpretazione errata della condizione in cui vertono. In linea di massima, la sensazione più comune che un paziente avverte in caso di distorsione è qualcosa di molto simile a una lacerazione, talvolta accompagnata a un rumore paragonabile a uno schiocco.

Avendo a che fare con i bambini, però, esiste un evidente aumento di difficoltà nel fare una diagnosi sulla base dei sintomi, in quanto non sempre c’è esatta corrispondenza tra l’entità del trauma e quella dei sintomi manifestati. Non è raro, difatti, che un bambino possa aver riportato una semplice contusione eppure riferisca dolori insopportabili (magari solo per attirare l’attenzione) o viceversa, non lamenti eccessivo dolore quando in realtà ha subito una frattura (magari per sminuire un incidente per paura di rimproveri da parte dei genitori).

Per quel che concerne il dolore e il gonfiore, si tratta di sintomi quasi sempre presenti e che sono anche correlati alla gravità della distorsione: avremo quindi nelle distorsioni lievi di 1° grado un dolore e gonfiore minimo, con una caviglia comunque indebolita dal trauma e per questo soggetta a nuovi traumi (importante stare a riposo); nelle distorsioni da moderata a grave (di grado), la caviglia è spesso gonfia e contusa e camminare è doloroso,  per una guarigione occorrono da giorni o settimane; infine, nelle distorsioni molto gravi (di 3° grado), l’intera caviglia può essere gonfia e contusa, è instabile e non sopporta il peso e anche i nervi possono essere danneggiati, oltre che la cartilagine articolare che può essere lacerata, causando instabilità articolare, artrite precoce e, occasionalmente, anomalie della deambulazione. La guarigione delle distorsioni molto gravi alla caviglia di solito richiede 6-8 settimane e in tal caso può certamente risultare molto valido l’aiuto di un fisioterapista.

Per gestire al meglio una situazione di questo tipo e fugare ogni dubbio, la cosa migliore da fare è sicuramente affidarsi ove possibile a un pediatra o in alternativa al pronto soccorso. In attesa del controllo medico, ciò che i genitori possono fare è ricorrere all’uso del ghiaccio come antinfiammatorio, applicandolo sulla caviglia nel punto dolente per non oltre 15’. Al contempo, può far bene il mantenere la gamba e il piede in alto, così da favorire la riduzione dell’edema/ematoma. Al contrario, è meglio evitare qualunque tipo di manipolazione sulla caviglia in quanto un intervento errato potrebbe peggiorare le cose. Stesso discorso per quel che concerne fasciature casalinghe: meglio evitarle in quanto un bendaggio errato, magari troppo stretto, potrebbe causare danni anziché prevenirli.